Vacanza a Cuba: economia dell'isola di Cuba nel Mar dei Caraibi
L'economia cubana è essenzialmente statale. Il Consiglio di Stato ha
intrapreso delle riforme limitate in anni recenti per frenare l'eccesso di
liquidità, incrementare l'efficienza delle imprese ed alleviare la seria
mancanza di cibo, beni di consumo e servizi, ma non è intenzionato al passaggio
all'economia di mercato. Una caratteristica saliente dell'economia è il
contrasto tra i settori relativamente efficienti del turismo e delle
esportazioni, e i settori domestici inefficienti. L'economia cubana venne
colpita duramente nei primi anni '90 a seguito del collasso dell'Unione
Sovietica e del blocco economico del Comecon, con il quale commerciava di
preferenza.
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L'embargo statunitense (chiamato Bloqueo dai cubani), in
vigore dai primi anni '60, impedisce all'economia cubana di svilupparsi
bloccando l'import-export da e verso gli USA. Nel Novembre 2006 l'Assemblea
Generale delle Nazioni Unite ha approvato per la 15esima volta una mozione (183
voti favorevoli, 4 assenti, 4 contrari Isole Marshall, Israele, Palau, Stati
Uniti, e un'astensione) per chiedere agli Stati Uniti la cessazione
dell'embargo. Problemi più recenti comprendono l'alto prezzo del petrolio, la
recessione nei mercati chiave per l'esportazione come zucchero e nichel, i danni
provocati dagli uragani, il turismo depresso e le instabili condizioni
economiche mondiali. Tra la fine del 2003 e l'inizio del 2004, sia i livelli del
turismo che i prezzi del nickel sono aumentati, cosi come il commercio cubano
con gli USA, a dispetto dell'embargo finanziario e commerciale. Un altro
importante fattore nella ripresa dell'economia cubana sono le rimesse degli
emigranti.