Turismo Abruzzo: regione verde d'Europa
Sagre in Abruzzo: la sagra della cicerchia
Si svolge nella provincia
verso la metà di agosto.
Castelvecchio Calvisio è un tipico paese montano situato sul Gran Sasso e
ricadente all'interno dell'omonimo parco nazionale.
Il centro storico è ancora circondato da mura di origini medievali. Il
comune nel Xv secolo è stato feudo dei baroni di Carapelle.
Sorto nel periodo altomedievale il paese formava la Baronia di Carapelle. Feudo
di Lionello Acclozamora, passo’ poi sotto i Piccolomini, Ottavio Cattaneo e i
Medici di Firenze.
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Il centro storico del paese è racchuiso dall’ antica cinta muraria. La chiesa
parrocchiale conserva ancora un bell’altare ligneo. Nei dintorni si colloca
l’antica chiesa di S. Cipriano che sorge sull’area del castello datato al VIII
sec, i cui resti sono stati riportati alla luce solo negli ultimi anni.
Tra le diverse manifestazioni, molto importante è la Sagra della Cicerchia
che si svolge nel mese di agosto durante la quale si possono gustare le sagne
con i ceci, caratteristica pasta locale lavorata in casa.
La cicerchia di Castelvecchio Calvisio è una leguminosa da granella,
pianta erbacea annuale alta da 30 a 40 cm., con peso di 215 grammi per mille
semi,
lievemente inferiore alla stessa leguminosa coltivata in Sicilia.
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La pianta si coltiva nei campi poveri e sassosi della collina e bassa montagna
mediterranea. Nella zona di Castelvecchio Calvisio si semina e si raccoglie ad
agosto. In questa zona, perciò, il ciclo di sviluppo della pianta è accorciato
fino a quattro mesi. Le plantule emergono dopo 12-20 giorni, mentre la fioritura
inizia dopo due mesi dall’emergenza.
La pianta ha apparato radicale fittonante ramificato, portamento prostrato o
semi prostrato, steli angolosi, foglie composte paripennate. I fiori sono
solitari portati da lunghi peduncoli di colore bianco azzurastro. I semi sono
cuneiformi, appiattiti ed angolosi di quattro-sette millimetro di diametro, di
colore grigio o marrone.
Oggi la maggior parte della produzione è consumata nella sagra ma un tempo la
cicerchia era largamente coltivata su questo versante aquilano del Gran Sasso.
La si seminava in rotazione con cereali (grano, orzo) e foraggere (lupinella) e
la si usava non solo nella preparazione di minestre, ma anche nella
panificazione e, torrefatta, come surrogato del caffè.
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