Itinerari pesca Abruzzo: Lago di Penne (CH)
Attenzione:
purtroppo per motivi tecnici il bacino è stato totalmente svuotato.La fauna
ittica è stata, per quanto possibile, recuperata ed immessa in due bacini
attigui creati per lo scopo. Non si potrà tornare a pescare sin verso la fine
del 2001. La stagione, per quest'anno è totalmente compromessa.
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Giugno 2001 :
Abbiamo avuto conferma che il bacino, regolarmente ricostituito e ripopolato, è
stato riaperto anticipatamente rispetto a quanto annunciato, alla pesca, non
appena possibile effettueremo un controllo diretto sull’ attuale situazione
dandovene prontamente notizia.
Luglio 2001 :
Come annunciato sopra ci siamo recati due volte, alla fine del mese scorso, a
pesca presso il Lago di Penne, entrambe le volte senza ottenere praticamente
alcun risultato. Come già detto e confermatoci dai locali, il pesce a suo tempo
tolto dal lago vi è stato reimmesso dopo essere stato conservato in appositi
bacini, almeno per quanto riguarda le Carpe. Comunque, vuoi perché l’invaso
appena riempito non presenta ancora le caratteristiche adatte quanto a
formazione di fondali, microrganismi vari, flora acquatica, vuoi perché il pesce
sarà ancora molto sbandato,vuoi perché probabilmente l’effettiva percentuale del
pesce recuperato, reimmesso realmente nel lago, non è poi tanto alta, non si
vede un’abboccata e dispiace veramente pensare a come era questo posto sino a
poco tempo fa.
Vogliamo sperare che
con il trascorrere del tempo ed il normalizzarsi della situazione ambientale le
cose migliorino e che magari venga effettuato qualche ripopolamento di rinforzo
alla fauna ittica locale ora piuttosto “sbatacchiata”.
I presupposti ci sono
in quanto, tutte le volte che il bacino è stato vuotato in precedenza ( sì, il
giochetto ha diversi precedenti) è sempre tornato,grazie alle sue qualità
intrinseche quali tipologia delle acque, clima, ecc…a liveli ottimali nel giro
di qualche stagione.
Ci piace comunque
continuare a riportare qui di seguito la descrizione di come si presentava prima
del fattaccio ( dal punto di vista di noi pescatori), in attesa di poterlo
descrivere come nuovamente pescoso, una sola raccomandazione quella qui di
seguito riportata non è più la situazione attuale!
Si tratta di un bacino
artificiale, costruito per scopi irrigui, sbarrando con una diga il corso del
fiume Tavo in territorio del comune di Penne, nell'entroterra pescarese.
La zona è stata
dichiarata " Riserva Naturale" per la conservazione di alcuni particolari
esemplari di fauna, in primo luogo la Nitticora ( cicogniforme che nidifica in
quest'area) e la Lontra che ha trovato in quest'area un valido rifugio che gli
ha offerto la possibilità di riprodursi ed insediarsi stabilmente.
Penne è raggiungibile
facilmente con la strada statale che dall'uscita Villanova dell'autostrada Roma
- Pescara conduce prima a Cepagatti e successivamente con un andamento che
definirei altalenante, giunge sino a questo antica cittadina.
Da Penne seguendo le
indicazioni, in un paio di chilometri si giunge al Lago.
Dal punto di vista
dell'esercizio della pesca il Lago è popolato da Cavedani, Persici Reali,
Carassi e Lucci, è infestato dalle Carpe.
Sì avete letto bene, la
presenza della carpa in questo bacino si può veramente ritenere infestante, non
si tratterà di esemplari molto grandi, la maggioranza non supera il kilogrammo
di peso, ma il numero degli esemplari presenti è veramente abnorme.
Frutto forse
dell'obbligo di rimettere in acqua tutti gli esemplari pescati dopo averli
eventualmente conservati, in perfetto stato, nelle apposite nasse.
A proposito di
regolamenti, per l'esercizio della pesca nel bacino occorre farsi rilasciare un
permesso dal costo esiguo ( Lire 1000 sino al 1999), che è reperibile sia al
Centro Visita della Riserva Naturale che nell'unico Ristorante Bar posto sulle
rive del Lago. Per ogni ulteriore informazione si può contattare la Cooperativa
COGECSTRE che gestisce l'area faunistica allo 085/8279489 .
La accessibilità delle
rive è limitata sia per la mancata presenza di una strada che contorni
completamente il lago, sia perchè, nelle condizioni di acqua alta, piuttosto
frequenti ad inizio stagione (maggio per le carpe, anche prima per le altre
specie) le rive appaiono piuttosto impraticabili.
Con un pò di pazienza
si riesce comunque quasi sempre a trovare una collocazione, la postazione di
pesca, in stagione, influisce comunque molto poco sull'esito della battuta, le
Carpe sono ovunque.
Per le tecniche da
utilizzare occorre fare una distinzione:
Le Carpe abboccano
comunque, magari dopo una breve pasturazione con sfarinati, non sono
particolarmente esigenti e non occorrono particolari accortezze. Si catturano a
passata, all'inglese, a fondo, a legering; esche il mais, i bigattini, i vermi
di terra e letame, soprattutto il pasterello.
I Cavedani per contro
sono meno numerosi, di buona taglia e sospettosissimi, veramente difficili da
convincere all'abboccata, esca principe il bigattino e soprattutto esche
alternative come il gatos.
Montature capillari,
fili sottilissimi, galleggianti quasi inesistenti.
Lucci e Persici Reali
si catturano a spinning, i primi con esche ovviamente più voluminose, rotanti e
minnow di buone dimensioni, richiedono comunque una certa costanza nella ricerca
ma non lesinano le emozioni.
Complessivamente il
giudizio sull'itinerario è buono. Anche se in definitiva il paesaggio non è
eccezionale per una Riserva Naturale, dato l'eccesso di insediamenti urbani
nelle vicinanze, dal punto di vista della pesca vale una visita per poter dire,
dopo qualche ora di pesca, che si è stanchi di cestinare pesci e che cominciano
a fare male le braccia.
Lato negativo la
monotonia delle catture, sono tutte Carpe che sembrano fatte con lo stampo, di
misura non eccessiva, comunque abbastanza combattive, soprattutto quelle a
specchi.
Tranne giornate
particolarmente negative e molto disturbate dal vento, per altro abbastanza
rare, l'unico rischio è di avere alla sera difficoltà a rovesciare in acqua la
nassa per ridare la libertà alle catture.
Una ultima
raccomandazione, informarsi sempre, soprattutto la domenica, che non siano
previste gare di pesca che occuperebbero il già scarso spazio disponibile.