Curiosità
Le vacanze mare sulla costa d'Abruzzo: i trabocchi itinerario
turistico mare Abruzzo.
L’Abruzzo è una regione prevalentemente montuosa con massicci di pregevole
interesse e con le vette più alte di tutto il sistema appenninico. L’Abruzzo è
però anche una regione costiera con chilometri di litorale pieni di angoli
bellissimi dal punto di vista naturalistico e turistico. In particolare la
ricchezza del mare abruzzese sta nella varietà del paesaggio in quanto si
possono individuare due generi distinti di litorale: il primo, nella parte
settentrionale fino all’incirca ad Ortona, basso e sabbioso, come solitamente
siamo abituati a vedere lungo tutta la costa adriatica; il secondo invece
presenta una vegetazione forte, a ciottoli e con una scogliera che non ne
facilita sicuramente la fruibilità alle masse ma che al tempo stesso la rende
unica e paragonabile alle coste oceaniche del Portogallo o della Scozia.
La costa della provincia teatina, che si estende per una lunghezza di circa 70
chilometri, ripropone perfettamente questa ricchezza di paesaggi: nella parte
settentrionale la spiaggia, con capisaldi Francavilla al Mare e Ortona, e nella
parte inferiore, fino al confine con il Molise, insenature e piccoli
promontori che si snodano gradualmente verso il mare ed arricchiti
dalle profumatissime e coloratissime ginestre, dai vigneti e dal
finocchietto marino.
Questo tratto è anche noto come “La costa dei Trabocchi”: una denominazione
unitaria che raggruppa, sotto l’emblema della tipica costruzione presente sulle
punte degli scogli, alcuni comuni costieri come San Vito Chietino, Rocca San Giovanni,
Fossacesia e Torino di Sangro.
La particolare natura di queste aree rende bellissime e pescose le acque che
sono praticamente incontaminate, perfette per gli appassionati che intendono il
mare come puro contatto con la natura e per chi pratica sport acquatici o si
diletta in immersioni: solo così è possibile scoprire un mondo sommerso, unico
per la popolazione acquatica che, numerosa, ricopre gli scogli o che vive a poca
distanza dalla riva. Proprio la valorizzazione ambientale di questa variegata
costa è uno dei temi cari ai comuni e agli enti già facenti parte del Patto
Territoriale Sangro-Aventino. In particolare si sta cercando di rilanciare
l’immagine e l’economia della zona soprattutto attraverso il turismo. In passato
una delle prime fonti di ricchezza e di reddito era invece la pesca, che poteva
essere fatta o spingendosi al largo con le barche, tipiche erano le piccole
imbarcazioni a vela denominate “paranze”, oppure con la rete direttamente dalla
terra ferma. Diffuse lungo la costa abruzzese e marchigiana tra il XIX secolo e
il secondo dopoguerra quando saranno sostituite dalle barche a motore, le
paranze devono il loro particolare nome al tipo di pesca attuato che prevedeva
un lavoro di coppia con due imbarcazioni che procedono ognuna con un lato della
rete. Per quanto riguarda il secondo modo invece l’ingegno umano ha portato alla
creazione e all’invenzione dei trabocchi, macchine da pesca dalle origini ancora
oggi in parte oscure.
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