Parco Nazionale del gran Sasso e dei Monti della Laga
Superficie:
203.000 ettari
Informazioni
Corpo Forestale dello Stato, Informazioni e soccorso Monti della Laga, tel.
0861/63154
Cenni geografici
Il Gran Sasso tocca l'altitudine più elevata dell'intera catena appenninica
con i 2912 metri del Corno Grande; ma se la quota è appena ai livelli medi
dei rilievi alpini, è soprattutto l'aspetto erto e severo a caratterizzare
la forma di questo massiccio montuoso. E' difatti frequente l'innalzarsi di
dislivelli repentini dalle pendici collinari del subappennino aprutino con
un colpo d'occhio paesistico di singolare somiglianza con le Dolomiti.
Il gruppo può essere suddiviso in due settori. Il primo, a nord, è
caratterizzato dalla maggiore asprezza e imponenza dei rilievi con una
morfologia più spiccatamente alpina; il secondo, a sud-est, richiama invece
l'aspetto della catena montuosa. I Monti della Laga, di altezze non
elevatissime, si caratterizzano soprattutto dalle linee aspre dei loro
contrafforti e dall'innalzarsi improvviso dei pendii, di notevole estensione
verticale.
Possibilità escursionistiche
Escursioni nel parco con guide alpine e accompagnatori specializzati.
Trekking di più giorni, alpinismo, sci da fondo.
Descrizione
Il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga racchiude tre gruppi
montuosi - la catena del Gran Sasso d'Italia, il massiccio della Laga, i
Monti Gemelli - e si caratterizza per la presenza della vetta più alta
dell'Appennino, il Corno Grande, che raggiunge i 2912 metri. Su questa
catena è inoltre presente l'unico ghiacciaio appenninico, il Calderone, il
più meridionale d'Europa.
La catena del Gran Sasso è costituita da calcari e dolomie che conferiscono
alla montagna un aspetto maestoso, con pareti altissime e verticali non
riscontrabili in nessun altro settore dell'Appennino. La natura calcarea
delle rocce favorisce la presenza di fenomeni carsici come doline,
inghiottitoi, conche, grotte, gole e forre scavate dalle acque, ben evidenti
a Campo Imperatore, il più vasto altopiano dell'Appennino, e nei Monti
Gemelli, anch'essi di natura calcarea. La montagna, oltre che dall'acqua e
dagli altri agenti atmosferici, è stata modellata dagli antichi ghiacciai
ormai scomparsi, le cui tracce sono tuttora leggibili nei depositi morenici
o nelle grandi valli a forma di U scavate e modellate dai ghiacciai
quaternari.
I Monti della Laga, che raggiungono con il Monte Gorzano 2458 metri di
quota, sono invece costituiti da arenarie e marne. La natura geologica
condiziona la morfologia di queste montagne, le cui cime si presentano più
arrotondate, con numerose valli incise e profonde. La costituzione
marnoso-arenacea fa sì che l'acqua scorra impetuosa in superficie,
raccogliendosi in ruscelli, torrenti e fiumi, che precipitano a valle
formando decine di splendide cascate. Tra le più alte e imponenti si
ricordano quelle della Morricana, della Volpara, delle Barche, della Cavata,
delle Cento Fonti, della Fiumata, e tante altre che in inverno, ghiacciate,
offrono uno spettacolo di rara bellezza.