Itinerari turistici
nel Parco Nazionale d'Abruzzo
Il Parco Nazionale d'Abruzzo
è l'area protetta più famosa e antica d'Italia. Patriarca dei parchi
italiani, è sorto il 9 settembre del 1922 sotto la presidenza
dell'ingegnere e deputato abruzzese Erminio Sipari e fu ufficialmente
istituito con decreto regio n. 257 del 11 gennaio 1923. Oggi si
estende per circa 60.000 ettari con una fascia di protezione
esterna che fa raggiungere quasi 104.000 ettari di natura protetta.
Gravita su tre regioni (Abruzzo - Lazio - Molise) ed occupa
territori di innumerevoli paesi montani.
Lo sforzo operato negli anni
dall'Ente Parco ha avuto riscontri a carattere sia nazionale che
internazionale; oggi viene considerato un parco-pilota per le altre
aree protette italiane ed europee. Detiene inoltre dal 1977 il
"Diploma Europeo per la conservazione della natura", conferitogli dal
Consiglio d'Europa. È possibile godere del grandioso scenario
percorrendo un comodo itinerario a piedi, accompagnati dai suoni della
natura e lontano dagli assordanti rumori delle auto, moto e pullman. La catena della Camosciara,
insieme alle contigue Val di Rose e Valle Iannanghera
rappresentano i luoghi del "culto" della natura protetta, dove si
possono osservare con meraviglia a pochi metri di distanza e in ogni
stagione, stupendi esemplari del Camoscio d'Abruzzo, "il camoscio
più bello del mondo", che grazie all'opera dell'Ente Parco, ha
raggiunto oggi la consistente popolazione di circa 700 individui. A differenza dai parchi delle Alpi,
dove il rigido e nevoso clima invernale rende inaccessibile il
territorio, è possibile visitare il Parco Nazionale d'Abruzzo,
con adeguato equipaggiamento, in ogni periodo dell'anno tanto
da poter apprezzare le evoluzioni delle diverse stagioni con le
innumerevoli tonalità dei colori e le molteplici "melodie" della
natura.
Si consiglia, però, di escludere i periodi festivi perché
particolarmente affollati; è preferibile scegliere la primavera
e l'inizio dell'estate, quando la natura si risveglia con
ricche fioriture e canti di uccelli oppure l'autunno, quando le
foreste si rivestono di vividi e caldi colori. In questi periodi,
oltre alla tranquillità, si può contare su un'assistenza più accurata
da parte degli operatori. La fauna del Parco Nazionale
d'Abruzzo offre peculiarità di eccezionale valore. I visitatori
non hanno la possibilità di vedere facilmente gli animali,
tuttavia in alcuni periodi dell'anno e in particolari situazioni
di tranquillità, silenzio e rispetto per l'ambiente è
possibile avvistare anche gli animali più spettacolari e
rappresentativi del Parco. E' preferibile in effetti partire
fuori stagione nei periodi con minor affluenza turistica e
soprattutto ben informati. Una visita ben preparata e organizzata offre
migliori possibilità di scoprire e conoscere l'essenza vera del
Parco. L'Ente Parco e le cooperative locali offrono numerosi
programmi ed attività per tutte le età e per tutti i livelli.
L'animale più famoso e simbolo del Parco è l'Orso bruno marsicano (Ursus arctos marsicanus). L'incontro con l'orso anche se
molto raro offre emozioni ineguagliabili. Tra la fauna del Parco
merita il secondo posto, per importanza, il Camoscio d'Abruzzo
(Rupicapra ornata). Le corna eccezionalmente sviluppate, il
colore del mantello invernale e altre caratteristiche lo
differenziano da tutti gli altri camosci, tanto da meritare
l'appellativo di "più bel camoscio del mondo".
Il prezioso patrimonio faunistico della regione
fatto di orsi, camosci, cervi, caprioli, lupi, gatti selvatici, linci, arvicole
delle nevi, lontre, martore, citando soltanto i
mammiferi più rari e preziosi per il loro valore scientifico e
naturalistico, non ha eguali per lo meno tra le regioni
appenniniche e fa dell'Abruzzo uno scrigno per la conservazione
delle specie più rare.
La flora del Parco Nazionale d'Abruzzo é certamente una
delle più ricche e interessanti d'Italia. Si contano infatti
oltre 1.200 specie di piante superiori. Il paesaggio
vegetale del Parco è prevalentemente costituito da foreste di faggio (Fagus sylvatica). Questo è infatti
l'albero più comune.Generalmente cresce tra gli 900 e i 1.800 metri
di altitudine ed occupa il 60% della superficie dell'area
protetta, contribuendo, al trascorrere delle stagioni, a
creare un paesaggio ricco di colori.
Altre specie arboree diffuse sul territorio sono l'acero
di monte, il cerro e la
betulla. Sono inoltre presenti alcuni
endemismi, specie presenti soltanto in alcune zone del Parco.
Si tratta del Pino nero (Pinus nigra) di
Villetta Barrea e del Pino mugo (Pinus mugo),
specie appartenenti alle epoche glaciali. Una caratteristica non meno notevole e vistosa della flora del
Parco é data da fiori abbondantissimi e multicolori. Numerose
e variopinte orchidee, delle quali la più bella, grande e rara
è senz'altro la Scarpetta di Venere (Cypripedium
calceous). Il Giaggiolo della Marsica (Iris
Marsica) e ancora il Giglio rosso,
la Genziana maggiore,
la splendida Genziana appenninica, lo Zafferanastro
giallo, il ranuncolo della Maiella, la
Genzianella di primavera. Oltre alle piante superiori sono
state documentate e studiate 342 specie di funghi, 57 di
microfunghi, 151 di licheni, 174 di muschi, 80 di alghe, 36 di
epatiche.