PARCO NAZIONALE D'ABRUZZO: Riserva Monte Salviano
Le vacanze in Abruzzo fra le montagne del Parco Nazionale
d'Abruzzo.
Chi pensa al Salviano immagina subito una dorsale montana assolata, dove
prospera quello straordinario fiore giallo da cui trae il nome, il Salvione
(il cui nome scientifico è Phlomis fruticosa). Gialle distese dorate, tra
vento fiori e colori con migliaia d’insetti svolazzanti, incantano ogni
primavera anche il visitatore meno appassionato, offrendogli visioni e
sensazioni ormai sempre più rare, persino in questo bellissimo Paese.
|
.
|
Ma l’attenzione sul Salviano è attratta anche da una graziosa farfallina
color bruno e biancastro molto rara in Italia, la Grande Esperia Grigia, più
frequente nel Mezzogiorno dove è giunta, con ogni probabilità, durante le
antiche migrazioni della fauna proveniente dalle terre al di là
dell’Adriatico.
Tutto questo fa già intuire che un luogo tanto speciale non può non ospitare
una fauna interessante e singolare, che è stata finora solo in parte
studiata, ma che rivela notevole pregio e biodiversità. Se poi si considera
che il Salviano si ricollega da un lato, attraverso l’arco fucense, al Parco
Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise; e dal lato opposto, lungo il bacino
prosciugato dell’antico Lago Fucino, anche al Parco Naturale Regionale
Sirente-Velino, si comprende facilmente la sua notevole importanza
strategica, soprattutto per la grande fauna appenninica.
Ormai portato verso una efficace protezione, il Salviano rappresenta in
effetti un ottimo “corridoio di collegamento ecologico e faunistico” tra la
parte settentrionale e quella meridionale d’Abruzzo, e non vi sarà da
stupirsi se in futuro la presenza di rare specie animali diventerà su quella
montagna un fatto sempre più normale e frequente. Anche l’Orso bruno
marsicano (Ursus arctos marsicanus), il più raro e prezioso mammifero
d’Abruzzo, transita talvolta per queste zone: ma si tratta, per ora, solo di
sporadici individui (per lo più giovani, che rappresentano per questo grosso
animale dalle esigenze territoriali molto vaste i classici “pionieri” alla
ricerca di nuovi spazi). Mentre il nucleo essenziale del plantigrado,
comprendente tutte o quasi le femmine riproduttrici, resta fermamente
asserragliato nella roccaforte del Parco.
Altrettanto inconsueta sarà la presenza dello straordinario Camoscio
d’Abruzzo (Rupicapra ornata), il quale benché in forte espansione
nell’Appennino Centrale non è molto amante delle basse quote, ma predilige
le fresche praterie di altitudine, oltre il limite superiore della densa
foresta in cui spesso si rifugia. Ma non vi è dubbio alcuno che potrà essere
presentato, e fatto amare sempre più dalla gente marsicana, in un’area
faunistica di allevamento e riproduzione nel cuore del Salviano, con grande
gioia soprattutto per i più giovani. Quanto al Lupo appenninico (Canis lupus
italicus), si tratta di un ospite certamente non infrequente, anche se
vagabondo in continuo movimento su e giù per le valli, non sempre facile da
avvistare in pieno giorno. Ma è soprattutto d’inverno, sulla neve fresca,
che le sue tracce possono rivelarne la presenza, durante le lunghe
esplorazioni del branco alla ricerca di qualche preda.
Sicuramente però l’animale più misterioso e affascinante che vive su queste
montagne, e di cui si era persa anche la percezione e la memoria, è la Lince
(Lynx lynx), meglio conosciuta tra le montagne d’Abruzzo come “Gattopardo”,
o”Lupo cerviero”. Anche se ben pochi lo sanno, questo felino straordinario,
che gli studiosi reputavano cancellato dalla Fauna d’Italia, potrebbe ancora
vivere ad un tiro di schioppo dal Salviano, nelle meno frequentate foreste
intorno a Luco dei Marsi, relitto dell’antica e leggendaria Selva Angizia.
Quanto ai tre ungulati più vistosi e conosciuti, il Cervo (Cervus elaphus
hippelaphus), il Capriolo (Capreolus capreolus), e il Cinghiale (Sus scrofa
ferus), essi costituiscono ormai parte integrante e caratteristica diffusa
della montagna marsicana.
Molti altri animali popolano, più o meno visibili, gli ambienti del
Salviano: come lo Scoiattolo meridionale (Sciurus vulgaris meridionalis),
frequente nelle estese pinete, e il meno comune Istrice (Hystrix cristata),
spinoso roditore che ancora si nasconde, qua e là, nelle zone più calde ai
piedi delle montagne appenniniche.
Quanto agli Uccelli, certo la presenza più spettacolare ed emozionante è
quella dei signori del cielo, i Rapaci: come la maestosa Poiana (Buteo buteo),
che spesso si libra nell’aria seguendo le correnti aeree ascensionali,
scrutando il suolo per afferrare qualche preda, e lanciando di continuo il
suo intenso grido. Ma a sorvolare le praterie e le pinete del Salviano, in
tutte le stagioni o solo d’estate, durante la migrazione primaverile o
quella autunnale, s’addensano decine d’altre specie di volatili rari o
comuni, grandi o piccoli, di bosco o di campo.
vacanze Abruzzo, itinerari vacanze, itinerari
turistici, promozione turistica, viaggi, vacanza montagna, vacanza mare,
montagna Abruzzo,mare Abruzzo, parchi nazionali, riserve naturali, impianti sci.