Vacanza tra eremi d'Abruzzo: la grotta dei piccioni.
Fra le
tante che costellano le sue pendici, la Majella custodisce una grotta che
più di ogni altra ha il potere di trasportare il visitatore in una
dimensione di contatto assoluto col Tempo, col trascorrere delle vicende
umane: e’ la Grotta dei Piccioni, presso Bolognano.
Le prime tracce dell'uomo, nella Grotta dei Piccioni, risalgono a 6500 anni
or sono. Ciò che la grotta offre e’ tuttavia unico, per la particolarità
ed il fascino delle testimonianze che conserva: essa, infatti, non era - per
così dire - l’«abitazione» delle antiche popolazioni neolitiche, che
vivevano in villaggi di capanne, organizzati in tribù; non era un rifugio
temporaneo per la caccia, per loro che erano già agricoltori, che
conservavano le semenze, che conoscevano l'arte della ceramica: era, invece,
un santuario.
Infatti, all'interno della grotta, in una fossetta, e’ ancora oggi
visibile un mucchietto di piccole ossa: secondo gli archeologi sono i resti
di un bambino di circa dieci anni, sacrificato 6500 anni fa nel corso di un
rito sacro in onore della dea Terra.