Turismo Religioso Abruzzo: regione verde d'Europa
ITINERARIO RELIGIOSI IN ABRUZZO : DALLA MAGIA DELLE ROCCHE AL LAGO DI BOMBA
ITINERARIO: Roccascalegna - Montepallano - Bomba - Il Lago di Bomba
Partendo da Roccascalegna, antico borgo altomedioevale, è un caratteristico centro tra
la Maiella e la Valle del Sangro, ai margini di un imponente sperone
roccioso su cui si erge la pittoresca torre quadrata del castello
medioevale che fu costruito dai Normanni a difesa della valle. Intorno
alla Rocca aleggiano numerose leggende sulla crudeltà dei feudatari che
vessano il popolo con soprusi e tasse. In una stanza, posta nel mastio più alto,
si sarebbe consumato un orrendo delitto, tanto che l’immaginario collettivo vi
scorge ancora, su un muro, l’impronta di una mano insanguinata.
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P L’esistenza di Roccascalegna
come borgo altomedioevale è ampiamente documentata, come pure la sua
colonizzazione monastica. Nel IX secolo i benedettini fondarono l’abbazia
di San Pancrazio, che fu poi saccheggiata e distrutta dai Saraceni,
costituita da un tempio ed un monastero importanti. Nel paese è vivo il
culto dei Santi Cosma e Damiano, i Santi Medici protettori contro i mali
fisici e spirituali, con un patronato antidemoniaco e dai quali si
invocano parti facili e favorevoli; ad essi è dedicata unachiesa di linee
barocche. Nei festeggiamenti del 26 e 27 settembre la religiosità popolare
rinnova le antiche tradizioni e vige ancora l’uso dell’offerta di
donativi, come conche ricolme di grano addobbate di fiori e nastri, dolci,
uova oppure carri che portano i prodotti della campagna dalle contrade al
santuario. La chiesa dedicata a San Pancrazio risale invece al VIII secolo
e si trova fuori dal centro urbano, presso il cimitero; di notevole
interesse è anche la grotta di San Giustino, che si vuole fosse stata il
rifugio del
vescovo di Chieti per sfuggire nel IV secolo alle persecuzioni degli
antitrinitari.
Il paese, che è immerso in una ubertosa vallata, è noto per la
genuinità delle produzioni agricole, tra cui eccelle il miele e per la presenza
di numerose aziende agrituristiche che costituiscono un circuito di ricettività
assai interessante. Il Monte Pallano è alto 1020 m s.l.m.
ed è coperto da una folta vegetazione di querce, faggi, cerri e lecci,
posto tra Atessa, Archi, Tornareccio e Bomba, divide la valle dell’Osento
da quella del Sangro. Dalla sua vetta il panorama è di una bellezza
incomparabile: lo sguardo può spaziare dalle cime dell’Appennino alle
coste adriatiche e, ai piedi del monte, i paesi e le cittadine sparsi che
costellano il terrirorio circostante. Il luogo fu sede di un abitato molto
antico di cui si possono osservare i resti: una megalitica realizzata con
enormi sassi poligonali di dimensioni molto varie, sovrapposti a secco per
formare possenti mura, che rinforzavano solo i punti più esposti del
recinto.L’intero circuito doveva misurare circa 4 km, ed il tratto meglio
conservato è lungo 163 m, l’altezza massima è di 5,5 m, e lo spessore dai
4 ai 4,5 m; nei resti della muraglia si notano ancora tre ingressi. Scarse
sono le notizie sul “castello di Pallano”, che fu probabilmente
un’importante fortezza delle popolazioni Sannite, forse distrutta intorno
al XII secolo, ed i cui abitanti, trasferendosi a valle, diedero origine
all’abitato di Bomba, che sorge proprio sulle pendici del Monte Pallano.
Il centro storico conserva interessanti testimonianze e si dipana in
viuzze, archi e scalinate attorno alla chiesa parrocchiale di Santa Maria
del Popolo, risalente al 1757, nel cui interno si possono ammirare le
pregevoli tele del pittore napoletano Ludovico de Majo e gli stucchi di
Carlo Piazzoli e Alessandro Terzani. Bomba mostra il suo passato di borgo
medievale nelle porte di accesso, nelle stradine che si inerpicano con gradinate
lastricate di pietra, nelle abitazioni a costruzione mista pietre-mattoni.
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